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25 aprile 2014

Cambiare la politica per cambiare il Paese

nel solco dell’antifascismo e della Costituzione

La Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni accoglie e sottoscrive anche quest'anno l'appello dell'ANPI per celebrare nelle strade del centro cittadino l'importante anniversario della Liberazione.

Le associazioni che si riconoscono la laicità come uno dei valori fondanti della Repubblica si danno appuntamento

alle 14:00 in corso Venezia 47 (Palazzo Castiglioni),

dietro allo striscione della Consulta.

Il corteo si muoverà alle 14:30. Questo il programma.

Il comunicato dell'ANPI

Siamo di fronte, nel nostro Paese, travagliato da una gravissima crisi economica, a una delicatissima fase politica ed istituzionale, al rischio della dissoluzione delle regole e dei valori che rendono possibile la sopravvivenza dello stato di diritto e della stessa democrazia, ad una caduta senza precedenti dell’etica pubblica, al manifestarsi quasi quotidiano di fenomeni di corruzione.

La conseguenza inevitabile di questa deriva è costituita dal venir meno della speranza nella possibilità di cambiamento e da una grave perdita di fiducia da parte dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica. Il distacco sempre più preoccupante dei cittadini dalla cosa pubblica va superato, con una politica diversa e dotata di una progettualità che, richiamandosi ai valori della Resistenza, sia al servizio della collettività e del bene comune.

Al lavoro, valore fondante della Repubblica, deve essere restituito il suo ruolo, eliminando il contrasto stridente tra i principi costituzionali e la durissima realtà del nostro Paese. Ma bisogna anche restituire a tutti i valori e principi della Costituzione il primato nella vita politica e nella vita quotidiana, privilegiando il rispetto della dignità delle persone e valorizzando una cultura, che partendo dal rinnovamento della scuola, e dalla ricerca, assuma connotati squisitamente innovativi.

Quest’anno ricorre il 70° anniversario della Guerra di Liberazione ed in particolare degli scioperi del marzo 1944. Il ricordo e la riflessione devono farsi più vivi e diffusi affinché la memoria di quella pagina straordinaria ci aiuti a comprendere meglio il presente ed a disegnare un futuro migliore. Si tratta di cambiare l’Italia, ma nello stesso anche l’Europa, che deve essere unita, sociale e antifascista.

Preoccupano le recrudescenze del neofascismo e del neonazismo e l’avanzata della destra più nera, a partire dalla Francia, ma anche in molti Paesi d’Europa, compresa l’Italia.

Questo ci impegna a celebrare il 25 aprile, Festa nazionale della Liberazione, con un particolare vigore, che, esaltando la memoria dei combattenti per la libertà e dei tanti che per essa persero la vita, punti a rafforzare la democrazia ed a garantire la pace.

L’unità di tutti i sinceri democratici e antifascisti è lo strumento migliore e più solido per uscire dalla crisi economica, politica e morale e per ricostruire quella democrazia, in Italia e in Europa, che è la più efficace garanzia di libertà, uguaglianza e dignità. Il faro che ci deve guidare, in questo impegno, è la Costituzione, che va difesa da ogni attacco e va finalmente attuata in tutti i suoi aspetti, in modo che i principi su cui si fonda riescano ad assumere piena efficacia, per adeguare la realtà alle esigenze dei cittadini e delle cittadine.

Milano, 10 Aprile 2014

Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’Ordine Repubblicano

12 aprile 2014: le forze laiche non si arrendono

Milano, 12 aprile 2014 – Il rispetto della libertà di coscienza dei singoli non può diventare occasione e causa della limitazione dei diritti altrui, diversamente lo Stato abdicherebbe alla propria funzione: queste erano le conclusioni dell’incontro organizzato il 22 maggio 2013 dalla Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni e UDS (“Dall'obiezione al sabotaggio - come l'Italia sta scivolando verso l'inapplicabilità della legge sull'aborto” ).

Le forze laiche di Milano e del Paese non si lasceranno quindi turbare dalle macabre aggressioni della marcia del coordinamento nazionale No-194 che intristirà il 12 aprile 2014 le vie del centro; ci diamo invece appuntamento all'iniziativa MoltoDiPiùDi194.

Il presidio festoso si terrà alle Colonne di San Lorenzo, a partire dalle 15:00 e celebrerà la libertà del corpo delle donne attraverso letture, cabaret, distribuzione di materiale informativo; la Rete di Collettive Femministe che lo organizzano vogliono che “tutti e tutte abbiano le conoscenze, i mezzi e le strutture per praticare una sessualità consapevole e sana, che sia libera dai rischi delle malattie sessualmente trasmissibili e da gravidanze indesiderate”.

La 194 è una legge che sta lentamente scivolando verso la disapplicazione,  a causa di spinte integraliste e sprezzanti dei diritti delle donne che vengono sabotati attraverso il ricorso all'obiezione di coscienza. Del sabotaggio si sono recentemente riconosciute le prove anche a livello europeo, con la sentenza del Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d’Europa dell'8 marzo 2014; il Comitato ha infatti ufficialmente riconosciuto che l’Italia viola i diritti delle donne che intendono interrompere la gravidanza, a causa dell’elevato e crescente numero di medici obiettori di coscienza.

All'indomani della sentenza della Corte Costituzionale sul divieto di fecondazione eterologa, la Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni plaude inoltre al risultato ottenuto da chi, in questi 10 anni dal sabotaggio antireferendario, non si è rassegnato mobilitandosi per superare divieti violenti e insensati posti dalla Legge 40.  E’ stata finalmente eliminata una discriminazione che negava le cure imponendo un pregiudizio ideologico ed antiscientifico” ha dichiarato Massimo Clara, uno degli avvocati delle coppie che hanno condotto a questa sentenza.

17 febbraio 2014: Milano città aperta

Pluralismo, Diritti, Uguaglianza dei cittadini
dalla “Carta di Milano” una nuova spinta per la libertà di religione e d'opinione


Pluralismo, diritti, uguaglianza dei cittadini: molti diritti sanciti dalla nostra Costituzione non trovano ancora piena applicazione in diversi campi della vita sociale.
La Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni propone quest’anno una riflessione sui rapporti tra le Istituzioni e le comunità religiose presenti a Milano. Alcune di queste hanno costituito il Forum delle Religioni che ha recentemente prodotto un documento – la Carta di Milano 2013 – che richiama la necessità di un nuovo approccio e nuove regole. Simboli religiosi negli spazi pubblici, luoghi di culto, insegnamento religioso nella scuola pubblica, ospedali e carceri: questi alcuni degli argomenti trattati nel documento.
Problemi concreti di libertà, tolleranza e convivenza, già oggetto di attenzione nei precedenti incontri proposti dalla Consulta, che hanno bisogno di un confronto pubblico tra soggetti diversi e i differenti punti di vista.

INCONTRO PUBBLICO
Sala Consiliare Provincia di Milano – Palazzo Isimbardi

C.so Monforte , 35
lunedì 17 febbraio 2014 ORE 20:30

Interventi di:

Massimo Clara
Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni

Gianfranco Bottoni
Redazione della Carta del Forum Religioni Milano

Lucia Castellano
Consigliere regionale Patto Civico con Ambrosoli

Sumaya Abdel Qader
Direttivo Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano e Provincia e Monza e Brianza

GUARDA QUI IL VIDEO DELL'INTERVENTO

Valeria Rosini
UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

LEGGI QUI IL TESTO DELL'INTERVENTO

Francesco Cappelli
Assessore all'Educazione e all'Istruzione -Comune di Milano

SALUTO ISTITUZIONALE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO BRUNO DAPEI


La Carta di Milano 2013

Pubblichiamo il testo integrale della Carta di Milano (in allegato le premesse ed i 10 punti di cui si compone) firmata a marzo 2013 dal Forum delle Religioni ed un paio di estratti qui di seguito (premessa e conclusioni):

PREMESSE

Le comunità religiose di Milano da anni hanno intrapreso un percorso di positivi incontri che hanno permesso di sviluppare rapporti di reciproca accoglienza e conoscenza. Tra i risultati più validi di queste relazioni interreligiose si può annoverare il Forum delle Religioni a Milano costituito il 21 marzo 2006.
Il Forum, partendo dalla convinzione che le grandi tradizioni spirituali con il proprio patrimonio di sapienza e di valori etici possano favorire la crescita di una società più armonica e inclusiva, più giusta e solidale, intende dialogare con le istituzioni civili affinché nello spazio pubblico della società siano garantiti i diritti alla libertà di coscienza, di opinione e di religione e siano accolte e stimolate azioni tese a promuovere la ricerca
del bene comune dei cittadini e a collaborare per la sua realizzazione.

Il Forum esprime quindi la consapevolezza che le comunità religiose sono una componente della società plurale e operano all’interno dei suoi unitari principi costituzionali e del suo legittimo ordinamento giuridico. Esse pertanto possono offrire un positivo contributo alla continua edificazione della “casa comune” accettando che
questa, nella libertà e nella democrazia, sia sempre la “casa di tutti i cittadini” al di là delle diverse appartenenze etniche, culturali e religiose, “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (Cost.It., art. 3)

In questa prospettiva, con la Carta di Milano 2013, il Forum propone alla società civile e alle sue istituzioni pubbliche un proprio contributo all'elaborazione di criteri ispiratori e di prassi operative che favoriscano rapporti corretti e costruttivi tra gli organi politici e amministrativi della polis da una parte e le comunità e associazioni religiose dall’altra.
Nel diciassettesimo centenario della storica iniziativa presa da Costantino e Licinio a Milano nel 313 a favore della libertà di religione, si intende, con il diretto coinvolgimento della Città e delle sue istituzioni, proporre all’attenzione di tutti alcune modalità di attuazione del fondamentale principio democratico della libertà religiosa, attraverso l’indispensabile dialogo fra le religioni e la feconda collaborazione con le istituzioni pubbliche.

Il Forum auspica che la Carta di Milano 2013 offra opportunità di confronto e di pubblica discussione per ampliare ulteriormente la portata dei suoi contenuti e per realizzare una sempre più fruttuosa convivenza tra le persone e una pace basata sulla giustizia, sulla partecipazione e sulla solidarietà.

CONCLUSIONI

Con i Dieci punti della Carta di Milano 2013 e con gli Spunti di riflessione per il dibattito il Forum delle Religioni a Milano si augura di poter contribuire ad un utile confronto sia tra diverse componenti della società civile, di cui le comunità e organizzazioni religiose sono parte, sia con le istituzioni che presiedono in modo democratico all’amministrazione e al governo della cosa pubblica. È proprio la prospettiva di una società democratica ad esigere che tutte le sue componenti l’arricchiscano dei propri valori e, nello stesso tempo, non pretendano privilegi o prevaricazioni.

In questa ottica le realtà religiose che aderiscono al Forum propongono la Carta di Milano 2013, nella consapevolezza che è necessario vigilare, sia da parte loro sia da parte delle istituzioni pubbliche, perché la presenza delle religioni nella società sia umile e costruttiva, sempre a servizio della persona umana e del bene comune, nell’interesse pubblico dello Stato democratico inteso come “la casa di tutti”.

Yo decido - Decido io - 1 febbraio 2014

“YO DECIDO - DECIDO IO”: LE DONNE DI MILANO IN PIAZZA SABATO 1° FEBBRAIO AL CONSOLATO SPAGNOLO. APPUNTAMENTO ALLE 14,30 IN PIAZZA CAVOUR.

Il 1° febbraio in molte città europee si manifesterà sotto le ambasciate e i consolati di Spagna in solidarietà con le donne che in quel paese si oppongono al progetto di riforma della legge sull’aborto, che smantella la legge Zapatero, autorizzandolo solo in caso di stupro o di grave rischio per la salute fisica o psichica della donna certificato da due medici.

Le associazioni di donne manifestano anche contro il Parlamento Europeo che ha respinto la mozione Estrela in difesa dei diritti sessuali e riproduttivi. Ma la manifestazione avrà anche un contenuto più legato alla realtà italiana, dove di giorno in giorno viene messa in discussione dall’obiezione di coscienza (per lo più strumentale), la legge che permette un aborto sicuro e gratuito.

La mobilitazione, organizzata dalla rete WOMENAREUROPE, a Milano è stata promossa da un ampio cartello di associazioni: UsciamodalSilenzio, Libera Università delle Donne, Consultori Privati Laici, Giulia-giornaliste unite libere autonome, La città delle donne di Z3xMi, Tavolo consultori, Casa delle donne Milano, Donne nella crisi, Donne laboratorio dei beni comun, Gruppo Donne comitato zona 3 Milano, DonneInQuota, Donne in rete, Donne della CGIL, Consulta milanese per la Laicità delle Istituzioni, Amici della Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni, Soggettività lesbica, Unione Atei Agnostici Razionalisti. Tra le prime adesioni Monica Chittò, Sindaco, e la Giunta comunale di Sesto S. Giovanni, Sara Valmaggi Vice Presidente Consiglio Regione Lombardia, Adalucia De Cesaris, Vicesindaco, con le Assessore della Giunta del Comune di Milano, Francesca Zajczyk, Delegata alle Pari Opportunità del Comune di Milano, Anita Sonego, Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Milano.

L'appuntamento per chi vorrà partecipare, è alle ore 14,30 al Consolato Spagnolo, con ritrovo in piazza Cavour

 

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